Solo il 15-20% del colesterolo circolante proviene dalla dieta essendo la parte restante sintetizzata principalmente dal fegato, dove avviene il suo metabolismo.
Il colesterolo è insolubile in acqua e nel sangue, quindi deve essere trasportato in circolo da particolari proteine chiamate lipoproteine (HDL e LDL).
LDL: il “colesterolo cattivo”
Le lipoproteine LDL trasportano il colesterolo dal fegato al resto dell’organismo. Se la concentrazione di colesterolo è eccessiva, le lipoproteine LDL si depositano nelle pareti dei vasi sanguigni, soprattutto nelle arterie (che portano il sangue dal cuore alla periferia), dando origine a delle placche; le arterie quindi diventano meno elastiche, si restringe il lume del vaso e il flusso sanguigno diviene difficoltoso e può portare ad infarto miocardico acuto (IMA) e ictus ischemico. Per questo motivo il colesterolo LDL si definisce “cattivo”.
HDL: il “colesterolo buono”
Le lipoproteine HDL svolgono il ruolo opposto: rimuovono il colesterolo dai tessuti periferici e dai vasi per trasportarlo al fegato, ritardando il processo aterosclerotico. Per questo, il colesterolo HDL si definisce “buono”.
Cosa sono i trigliceridi?
I trigliceridi rappresentano la forma più concentrata di energia che viene immagazzinata nel tessuto adiposo per il successivo utilizzo. Sono insolubili in acqua e la loro sintesi avviene nell’intestino, nel fegato, nel tessuto adiposo, nei reni, nelle ghiandole mammarie e nei muscoli.
Elevati livelli di trigliceridi nel sangue rappresentano un fattore di rischio indipendente per malattie cardiovascolari (angina, aterosclerosi, infarto, ictus ecc.).
Valori plasmatici di colesterolo e trigliceridi di riferimento nella popolazione sana1
Desiderabili | A rischio elevato | |
---|---|---|
Colesterolo totale | < 200 mg/dl | > 240 mg/dl |
Colesterolo HDL | Uomo > 39 mg/dlDonna > 45 mg/dl | Uomo < 35 mg/dlDonna < 40 mg/dl |
Colesterolo | < 130 mg/dl | > 160 mg/dl |
Trigliceridi | < 150 mg/dl | > 200 mg/dl |
1. I valori di riferimento variano secondo le caratteristiche dei pazienti; oltre all’età ed al sesso, vanno considerati tutti i fattori di rischio come la presenza di patologie cardiovascolari, la familiarità verso questo genere di disturbi, l’obesità, l’abitudine al fumo, ecc. In questi ultimi casi i livelli di colesterolo e trigliceridi desiderabili sono nettamente inferiori a quelli riportati in tabella.
Le cause
Le cause dell’ipercolesterolemia
L’ipercolesterolemia (eccesso di colesterolo plasmatico) è principalmente causata da:
- predisposizione genetica;
- un’alimentazione che privilegia i grassi di origine animale;
- stile di vita sedentario (con ripercussione sui livelli di HDL).
Alti livelli di colesterolo LDL e bassi livelli di colesterolo HDL rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo delle malattie cardiovascolari (aterosclerosi, ictus, infarto del miocardio, ecc.).
Le cause dell’ipertrigliceridemia
L’ipertrigliceridemia (eccesso di trigliceridi plasmatici) è principalmente causata da:
- obesità;
- un’alimentazione che privilegia gli zuccheri semplici;
- consumo eccessivo di alcol.
La prevenzione
Prevenzione e cura
Essendo difficile aumentare i livelli di colesterolo HDL, diventa importante porre attenzione ai fattori che ne causano la riduzione:
- fumo di sigaretta;
- scarsa attività fisica;
- obesità;
- alterazioni ormonali (es. gravidanza e menopausa);
- diete sbilanciate;
- farmaci (progestinici, steroidi, agenti betabloccanti);
- malattie del fegato e renali;
- patologie della tiroide.
Per ridurre i livelli di colesterolo LDL invece le linee guida suggeriscono di apportare sempre, come prima azione, delle modifiche dietetiche con particolare riguardo alla composizione di grassi, alla fibra alimentare e all’integrazione con fitosteroli.
Anche per ridurre i livelli di trigliceridi le linee guida suggeriscono di apportare sempre, come prima azione, delle modifiche dietetiche, che, nello specifico, dovranno riguardare l’alcol, gli zuccheri semplici, gli omega 3 e la riduzione ponderale laddove necessario.